Luoghi d’interesse

"se guardo la fortezza da lontano mi sembra di veder un bastimento che senza vele e senza Capitano naviga a faccia avanti contro vento"

"L’originalissimo profilo, che a distanza si disvela in forma oblunga, evoca nell’immaginario dei privilegiati residenti e negli sguardi rapiti di quanti vi giungono, la visione d’un intrepido bastimento intento a sormontare aerei flutti. Una volta, però, arrivati nelle immediatezze la sensazione è quella di specchiarsi in un anfiteatro.

Il cuore del borgo, poi, è onestissimo, mantiene premesse e promesse, con un impianto urbanistico di grande suggestione risalente al Medioevo. Percorsi longitudinali, come la principale direttrice (Corso Mazzini) che si sviluppa a mo’ di decumano, si snodano, con direzione est-ovest, su livelli consecutivi cuciti da una fitta trama d’incroci, di rampe, e di abbozzate scalee che, di tanto in tanto, quando ne hanno voglia, lasiano scorgere il rincorrersi dei tetti sottostanti.

Al primo slargo, si ergono, tessuti in travertino indorato dai secoli, le case, le Chiese, gli aviti palazzi sovente sormontati dalle armi gentilizie del casato. La cerchia muraria, infine, di cui residuano significativi resti lungo il versante meridionale e che cinge l’agglomerato dal XIII sec., contribuisce alla caratterizzazione di una città-fortezza concepita per la difesa a ritroso, via dopo via, sino agli inviolabili spalti del Forte, dove le case, corredate spesso da ostili feritoie, disposte a schiera e digradanti, l’un l’altra addossata ad incoraggiarsi, si propongono come veri e propri antemurali difensivi.

Fu verso la fine del XVI secolo, a seguito dell’assedio del 1557, che la città, sostanzialmente, acquisì l’attuale connotazione, con la ricostruzione ed ampliamento della Fortezza e del sottostante borgo di cui da sempre è a guardia. Vi giunsero, per la bisogna, numerosi “magistri vagantes”, lapicidi comacini e lombardi già distintisi nell’ascolano (come la prosapia dei Giosaffatt i), caratterizzando il contesto, ingentilendo le robuste ma essenziali architetture, inserendo certi elementi ricorrenti di singolare fattura in edifici pubblici e privati, dispiegando testimonianze del loro estro.

Assai più utile di un tracciato itinerario, è il consiglio di perdersi per l’inestricabile intreccio delle sue rue e scoprirne gli angoli più ascosi, inebriandosi del profumo arioso proprio di una “Stazione climatica”."

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Gallery allegata: La fortezza