Luoghi d’interesse

Monumento a Matteo Wade

Monumento a Matteo WadeMonumento marmoreo neoclassico voluto nel 1829, da Francesco I di Borbone, re delle Due Sicilie, alla memoria dell'ufficiale irlandese Matteo Wade, che difese la piazzaforte di Civitella del Tronto durante l'assedio del 1806.
Il monumento, situato in largo Pietro Rosati, è, in gran parte, opera dello scultore Bernardo Tacca, e completato da Tito Angelici. Il monumento, in un primo momento erroneamente attribuito al Canova, è composto da un grande sarcofago con le figure in rilievo della Fedeltà e del Dolore ai lati del ritratto del Wade entro un medaglione; due sfingi, ai lati del sottostante gradino, e lo stemma borbonico completano la composizione.

Inizialmente il monumento era stato collocato all'interno del Forte, nella piazza del Cavaliere, dove si scorgono ancora i resti della sua base. Vi rimase fino al 1861 quando l'esercito piemontese, ritenendolo del Canova, decise di trasferirlo a Torino, come bottino di guerra, ma ad Ancona fu accertato che esso non era opera del grande scultore veneto, e venne lasciato per oltre quindici anni in un magazzino finché nel 1876 fu restituito a Civitella, sia pure incompleto per la perdita di alcuni elementi.

 

Fontana degli amanti

La fontana eretta nel 1863 le cui acque scaturiscono dalle viscere della Fortezza è posta sulla circonvallazione panoramica, ai piedi della pineta ed è particolarmente famosa per essere luogo di sguardi rubati, incontri furtivi, promesse eterne non sempre mantenute.